Giorgia Di Bello
6
June
2025
5
minuti lettura

I 5 errori più comuni nel lanciare un MVP (e come evitarli)

App

Hai un’idea per un’app o un prodotto digitale e stai pensando di partire con un MVP? Ottima scelta. Ma attenzione: **lanciare un MVP senza una strategia solida può costarti tempo, budget e credibilità**. In questo articolo ti guidiamo attraverso **i 5 errori più comuni (e costosi)** che vediamo ogni giorno nelle startup e ti spieghiamo come evitarli.

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I 5 errori più comuni nel lanciare un MVP (e come evitarli)

Lanciare un MVP può essere il trampolino di lancio per il successo del tuo prodotto digitale. Ma attenzione: un MVP non è un prodotto “buttato lì” per vedere che succede. È una versione strategica, pensata per raccogliere dati reali e guidare decisioni future. Peccato che, nella fretta di “andare live”, molti founder commettano errori che possono affondare anche le idee migliori.

In questo articolo vedremo i 5 errori più comuni che abbiamo osservato nei team che lanciano un MVP per la prima volta, e ti spiegheremo come evitarli. Se stai pensando di sviluppare un’app, una piattaforma SaaS o un servizio digitale, questa lettura potrebbe salvarti settimane di lavoro e migliaia di euro.

Prima di iniziare a leggere l'articolo però è doveroso farsi le giuste domande: sai perfettamente che cosa sia un MVP vero? Altrimenti ti invitiamo a leggere il nostro articolo dedicato.

1. Pensare che l’MVP debba essere perfetto

Il primo (e più insidioso) errore è cercare di perfezionare troppo il prodotto prima ancora di validarlo. Un MVP non è il prodotto finito, ma una versione basilare con funzionalità minime, sufficiente per testare un'ipotesi e raccogliere feedback reali.

“Ma così non darò un’impressione negativa agli utenti?”
Solo se l’esperienza è incoerente o fallace. Ma se l’MVP è chiaro, onesto e funzionale per una sola azione centrale, nessuno si aspetta che sia già perfetto.

👉 Come evitarlo: focalizzati sulla tua “core feature”, quella che risolve il problema principale dell’utente. Tutto il resto può aspettare.

Vuoi approfondire il concetto? Leggi anche: Cos'è un MVP e come può aiutarti a sviluppare la tua app

2. Non fare UX research prima di sviluppare

Sviluppare un MVP senza aver parlato con potenziali utenti è come sparare nel buio. Succede troppo spesso che team tech si chiudano in fase di sviluppo per settimane, solo per poi scoprire che nessuno usa l’app come previsto.

Fare UX research anche solo con 5-10 utenti target può rivelare:

  • Qual è il reale bisogno?
  • Quali feature vengono davvero usate?
  • Quali sono le aspettative visive o funzionali?

👉 Come evitarlo: ancora prima di scrivere una riga di codice, testa dei wireframe o mockup con utenti reali. Raccogli insight qualitativi attraverso interviste, test di usabilità o survey.
Ne abbiamo parlato in dettaglio in questo articolo: Quanto costa NON fare UX research prima di sviluppare la tua app


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3. Aggiungere troppe funzionalità (feature creep)

“Se ci mettiamo anche questo... e questo… e magari anche questa sezione!”
Benvenuto nel regno del feature creep, ovvero l’aggiunta continua di funzionalità che non fanno altro che allungare i tempi, aumentare i costi e confondere gli utenti.

Un MVP dovrebbe essere come un coltello svizzero con UNA sola lama, non un coltellino con mille strumenti inutilizzati.

👉 Come evitarlo: identifica 1 sola metrica da testare (es. retention, iscrizione, completamento flusso). Chiediti: “Quale feature è indispensabile per validare il nostro prodotto?” Tutto il resto può aspettare la fase post-MVP, ovvero quella di crescita e consolidamento.

4. Non pianificare il post-lancio

Un MVP non finisce al lancio. Anzi, il suo vero scopo comincia dopo che è stato pubblicato. Troppi team arrivano al giorno del lancio completamente impreparati a gestire:

  • Raccolta e analisi dei dati
  • Feedback degli utenti
  • Iterazioni rapide sul prodotto
  • Attività di marketing

Risultato? L’MVP “muore” dopo qualche settimana perché nessuno lo usa, o peggio, nessuno ne conosce l’esistenza.

👉 Come evitarlo: prepara una roadmap di follow-up che includa:

  • strumenti di analytics (come Mixpanel o Hotjar)
  • flussi per raccogliere feedback (mail, survey, supporto)
  • almeno una campagna di lancio per far conoscere l’MVP

Se non hai un team marketing, valuta la collaborazione con un’agenzia digitale o uno studio come Wezard, che può aiutarti con prototyping, sviluppo e distribuzione.

5. Sottovalutare la scelta tecnologica

Non tutti gli MVP sono uguali. A seconda dell’idea, l’MVP può essere:

  • un prototipo interattivo su Figma
  • una landing page con form di iscrizione
  • un no-code tool realizzato con Bubble o Webflow
  • oppure una prima versione sviluppata in codice nativo

Tuttavia, molte startup scelgono tecnologie costose, lente o difficili da iterare già dalla versione 0.1. È un errore che può compromettere tutto il ciclo di validazione.

👉 Come evitarlo: scegli la tecnologia in base a:

  • velocità di sviluppo
  • facilità di modifica
  • scalabilità futura

Un MVP è una prova, non una cattedrale. Vuoi solo dimostrare che qualcuno ha davvero bisogno di ciò che offri, non costruire l’infrastruttura perfetta al primo colpo.

Conclusione

Creare un MVP non è semplice, ma può essere la decisione più strategica che prenderai per il tuo progetto. Evitare questi cinque errori ti permetterà di:

✅ Lanciare più velocemente
✅ Spendere meno
✅ Raccogliere feedback utili
✅ Capire se davvero vale la pena investire nella versione successiva

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Noi di Wezard aiutiamo startup, scaleup e team corporate a trasformare idee in prodotti testabili in tempi rapidi e con risorse ottimizzate. Dalla UX Research alla prototipazione su Figma, dallo sviluppo no-code fino al prodotto nativo, ti seguiamo dalla strategia al rilascio.

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